Buongiorno
a tutti. Ieri ho finito la prima parte della "Principessa" (il libro
è suddiviso in 4 parti) e mentre leggevo mi sono resa conto che il mio
problema, nei confronti di questo romanzo, è il mio non capire la mentalità
dell'epoca. Madame de La Fayette, come ogni scrittore dotato di buon senso,
scrive di ciò che conosce meglio, e il suo mondo mi sembra non solo
lontanissimo dal mio - e in effetti la cosa non dovrebbe sorprendermi - ma
anche incomprensibile. La società da lei descritta quasi non contempla il
matrimonio per amore, e fin qui me l'aspettavo. Inoltre, sembra che tutti gli
appartenenti ai ceti alti pratichino lo sport dell'adulterio, e anche questo
non mi giunge nuovo. Ciò che invece mi ha preso alla sprovvista è scoprire che
tutti sanno degli amanti di tutti. Non sembra che nessuno si curi di mantenere
nascosti i propri amori, specie se è uomo. O forse, più che altro tutti sanno
ma nessuno ne parla apertamente, facendo finta che il non dire equivalga al non
fare, in un gioco in cui ciò che conta è solo l'apparenza... Questa probabilità
comincia a sembrarmi più plausibile, anche se leggendo il libro mi sono sentita
un po' disorientata. Immagino che Madame de La Fayette non avesse bisogno di
spiegare a chiare lettere come stessero le cose, perché quelli della sua stessa
specie l'avrebbero capita al volo lo stesso. In ogni caso, sto cercando di
capire la logica con cui ragionano i personaggi, e non mi pare di avercela
fatta. Se da una parte sembra che tutti si abbandonino al vizio, dall'altra la
madre della principessa di Clèves, la principessa di Chartres, insegna alla
figlia a essere virtuosa in ogni situazione. Ciò mi fa immaginare che Madame de
La Fayette stessa fosse un'estimatrice delle virtù. Inoltre, la principessa di
Chartres educa la figlia all'amore, ma poi la dà in sposa al principe di Clèves
pur sapendo che lei non lo ama. Se solo avesse aspettato un po', di lì a poche
pagine sua figlia avrebbe incontrato l'amore della sua vita, nelle sembianze
del duca di Nemours . Costui è un uomo molto affascinante, che ha fatto
innamorare di sé schiere di donne, e la nostra eroina non fa eccezione. Tra loro
è un colpo di fulmine, ma lei è troppo virtuosa per lasciar trapelare i propri
sentimenti (su cui, tra l’altro, è anche molto confusa e continua a oscillare
tra il piacere e il turbamento di vederlo), e a lui "sembrava di sì gran
valore, che preferì farle mancare i segni del suo amore, piuttosto che
rischiare di render questo noto alla gente". Tutto ciò mi sembra molto
nobile, se non fosse che lui continua a frequentare i salotti della regina
delfina - un tempo sua amante - pur di vedere la principessa di Clèves, contando
sul fatto che la gente avrebbe pensato che lui continuava a frequentare non
solo i salotti, anche il letto della delfina. Mi domando: la reputazione della
regina delfina valeva meno di quella della principessa di Clèves? Esattamente
cosa ne pensavano, gli altri? Non mi è chiaro, sinceramente, perché per esempio
la delfina sembra più triste di aver perduto l'amante che per le chiacchiere
sulla loro relazione. Inoltre, il duca di Nemours - tra l'altro, scapolo - era
noto per le sue numerose conquiste, e nessuno aveva niente da dire in merito.
Poi, però, il principe di Clèves confida alla propria moglie di non avere più
in grande stima la signora di Tournon perché, rimasta vedova, nonostante avesse
professato di non volersi più sposare ha poi dato delle speranze a due
pretendenti contemporaneamente! Ma come? Il duca folleggia con ogni femmina che
respiri, e la signora di Tournon non può avere più di uno spasimante per volta?
La risposta ai miei dilemmi è semplicemente che uno è un uomo e l'altra una
donna? Eppure non credo che sia così, perché la principessa di Chartres
racconta alla figlia di vari intrighi e passioni di corte e non sembra
condannare le donne più "libertine" - cosa che mi aspetterei da lei.
E, ancora più paradossale secondo me, quando la principessa di Clèves dice alla
madre di non voler andare alla festa del Maresciallo di Sant'Andrea perché sa
che lui nutre dei sentimenti per lei e non vuole essere oggetto di attenzioni
che la farebbero sentire in imbarazzo, la madre si oppone a quest'idea ritenendola
"strana", e quando infine smette di osteggiare la sua scelta "le
disse che doveva dunque fingersi ammalata onde avere un pretesto per non
andare, giacché le sue vere ragioni non sarebbero state approvate e bisognava
fare in modo che non fossero sospettate". Io non capisco: se insisti tanto
sul fatto che tua figlia sia il fior fiore della virtù, dovresti gridare ai
quattro venti che preferisce rinunciare a un'occasione mondana piuttosto che
ricevere inopportune profferte amorose. E invece è tutto il contrario! La
principessa, in realtà, non vuole andare alla festa perché sa che il duca di
Nemours non potrà parteciparvi e sa anche che lui soffre all'idea della propria
amata al ballo senza di lui. Tutto ciò la madre lo scoprirà solo il giorno dopo
il ballo, e cercherà di fare in modo che non venga a sapere anche lui delle
reali motivazioni della principessa - non riuscendoci, per altro. La
principessa di Chartres tenterà anche di allontanare dal cuore di sua figlia
l'immagine del duca, ma anche qui fallirà nel suo intento. È tutto così
intricato e contorno... O forse sono io che mi raffiguro tutto in modo più
complicato di quanto non sia. Proseguendo nella lettura, ben presto troviamo la
principessa di Chartres sul letto di morte, e nelle sue ultime parole alla
figlia si raccomanda di guardarsi dalla "sventura di un legame
galante", e che la propria pace eterna sarebbe turbata solo dal
"vedere la figlia cadere come le altre donne". La principessa di
Chartres, con queste parole, mi sembra confermare la propria coerenza di
pensiero, se non fosse che in altri punti non mi è sembrata così coerente. E
siamo di nuovo al punto iniziale: qual è la logica con cui ragionano? Presumo
che l'ostacolo più grande, per me, sia cercare di capire il loro modo di pensare
basandomi sul mio e analizzare la loro logica attraverso la mia. Vorrei poter
fare due chiacchiere con Madame de La Fayette in persona, così magari le cose
comincerebbero ad avere un senso! Chissà, comunque, che non trovi le risposte
che cerco nei capitoli successivi. Continuate a leggermi e lo scoprirete anche
voi!
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