lunedì 27 febbraio 2012

Buongiorno a tutti. Ieri ho finito la prima parte della "Principessa" (il libro è suddiviso in 4 parti) e mentre leggevo mi sono resa conto che il mio problema, nei confronti di questo romanzo, è il mio non capire la mentalità dell'epoca. Madame de La Fayette, come ogni scrittore dotato di buon senso, scrive di ciò che conosce meglio, e il suo mondo mi sembra non solo lontanissimo dal mio - e in effetti la cosa non dovrebbe sorprendermi - ma anche incomprensibile. La società da lei descritta quasi non contempla il matrimonio per amore, e fin qui me l'aspettavo. Inoltre, sembra che tutti gli appartenenti ai ceti alti pratichino lo sport dell'adulterio, e anche questo non mi giunge nuovo. Ciò che invece mi ha preso alla sprovvista è scoprire che tutti sanno degli amanti di tutti. Non sembra che nessuno si curi di mantenere nascosti i propri amori, specie se è uomo. O forse, più che altro tutti sanno ma nessuno ne parla apertamente, facendo finta che il non dire equivalga al non fare, in un gioco in cui ciò che conta è solo l'apparenza... Questa probabilità comincia a sembrarmi più plausibile, anche se leggendo il libro mi sono sentita un po' disorientata. Immagino che Madame de La Fayette non avesse bisogno di spiegare a chiare lettere come stessero le cose, perché quelli della sua stessa specie l'avrebbero capita al volo lo stesso. In ogni caso, sto cercando di capire la logica con cui ragionano i personaggi, e non mi pare di avercela fatta. Se da una parte sembra che tutti si abbandonino al vizio, dall'altra la madre della principessa di Clèves, la principessa di Chartres, insegna alla figlia a essere virtuosa in ogni situazione. Ciò mi fa immaginare che Madame de La Fayette stessa fosse un'estimatrice delle virtù. Inoltre, la principessa di Chartres educa la figlia all'amore, ma poi la dà in sposa al principe di Clèves pur sapendo che lei non lo ama. Se solo avesse aspettato un po', di lì a poche pagine sua figlia avrebbe incontrato l'amore della sua vita, nelle sembianze del duca di Nemours . Costui è un uomo molto affascinante, che ha fatto innamorare di sé schiere di donne, e la nostra eroina non fa eccezione. Tra loro è un colpo di fulmine, ma lei è troppo virtuosa per lasciar trapelare i propri sentimenti (su cui, tra l’altro, è anche molto confusa e continua a oscillare tra il piacere e il turbamento di vederlo), e a lui "sembrava di sì gran valore, che preferì farle mancare i segni del suo amore, piuttosto che rischiare di render questo noto alla gente". Tutto ciò mi sembra molto nobile, se non fosse che lui continua a frequentare i salotti della regina delfina - un tempo sua amante - pur di vedere la principessa di Clèves, contando sul fatto che la gente avrebbe pensato che lui continuava a frequentare non solo i salotti, anche il letto della delfina. Mi domando: la reputazione della regina delfina valeva meno di quella della principessa di Clèves? Esattamente cosa ne pensavano, gli altri? Non mi è chiaro, sinceramente, perché per esempio la delfina sembra più triste di aver perduto l'amante che per le chiacchiere sulla loro relazione. Inoltre, il duca di Nemours - tra l'altro, scapolo - era noto per le sue numerose conquiste, e nessuno aveva niente da dire in merito. Poi, però, il principe di Clèves confida alla propria moglie di non avere più in grande stima la signora di Tournon perché, rimasta vedova, nonostante avesse professato di non volersi più sposare ha poi dato delle speranze a due pretendenti contemporaneamente! Ma come? Il duca folleggia con ogni femmina che respiri, e la signora di Tournon non può avere più di uno spasimante per volta? La risposta ai miei dilemmi è semplicemente che uno è un uomo e l'altra una donna? Eppure non credo che sia così, perché la principessa di Chartres racconta alla figlia di vari intrighi e passioni di corte e non sembra condannare le donne più "libertine" - cosa che mi aspetterei da lei. E, ancora più paradossale secondo me, quando la principessa di Clèves dice alla madre di non voler andare alla festa del Maresciallo di Sant'Andrea perché sa che lui nutre dei sentimenti per lei e non vuole essere oggetto di attenzioni che la farebbero sentire in imbarazzo, la madre si oppone a quest'idea ritenendola "strana", e quando infine smette di osteggiare la sua scelta "le disse che doveva dunque fingersi ammalata onde avere un pretesto per non andare, giacché le sue vere ragioni non sarebbero state approvate e bisognava fare in modo che non fossero sospettate". Io non capisco: se insisti tanto sul fatto che tua figlia sia il fior fiore della virtù, dovresti gridare ai quattro venti che preferisce rinunciare a un'occasione mondana piuttosto che ricevere inopportune profferte amorose. E invece è tutto il contrario! La principessa, in realtà, non vuole andare alla festa perché sa che il duca di Nemours non potrà parteciparvi e sa anche che lui soffre all'idea della propria amata al ballo senza di lui. Tutto ciò la madre lo scoprirà solo il giorno dopo il ballo, e cercherà di fare in modo che non venga a sapere anche lui delle reali motivazioni della principessa - non riuscendoci, per altro. La principessa di Chartres tenterà anche di allontanare dal cuore di sua figlia l'immagine del duca, ma anche qui fallirà nel suo intento. È tutto così intricato e contorno... O forse sono io che mi raffiguro tutto in modo più complicato di quanto non sia. Proseguendo nella lettura, ben presto troviamo la principessa di Chartres sul letto di morte, e nelle sue ultime parole alla figlia si raccomanda di guardarsi dalla "sventura di un legame galante", e che la propria pace eterna sarebbe turbata solo dal "vedere la figlia cadere come le altre donne". La principessa di Chartres, con queste parole, mi sembra confermare la propria coerenza di pensiero, se non fosse che in altri punti non mi è sembrata così coerente. E siamo di nuovo al punto iniziale: qual è la logica con cui ragionano? Presumo che l'ostacolo più grande, per me, sia cercare di capire il loro modo di pensare basandomi sul mio e analizzare la loro logica attraverso la mia. Vorrei poter fare due chiacchiere con Madame de La Fayette in persona, così magari le cose comincerebbero ad avere un senso! Chissà, comunque, che non trovi le risposte che cerco nei capitoli successivi. Continuate a leggermi e lo scoprirete anche voi!

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